Considerazioni solo tangenzialmente serie su Basch x Balthier

Considerazioni solo tangenzialmente serie su Basch x Balthier

Io non sono tanto il tipo da OTP e quant’altro.

Vuoi che posso aver interiorizzato per errore la misofangirlia degli inaciditi dell’internet e il mondo delle ship mi ansia (a onor del vero è difficile trovare qualcosa che non lo faccia), vuoi che le sigle e il gergo dell’ambiente si muovono a velocità eccessive per il mio cervello eremita e maladattivo che su tumblr non ci ha mai capito un cazzo e a cui i tag di AO3 sembrano misteri della Cabala… ma per me formare le coppie nei prodotti su cui scrivo fan fiction è sempre stato più come organizzare il matrimonio combinato dei propri figli cadetti in base alla convenienza del proprio casato. Ho messo insieme più soggetti poliamorosi perché tornava bene col senso di closure e i parallelismi di quanti mi piaccia ammettere. Per me è come cucinare, scoprire che posso mettere la curcuma col salmone, e compiacermi del risultato perché sento quel “clic” che fanno le cose quando vanno al loro posto. Non ho molte coppie di cui posso definirmi davvero fan.

Però però, cosa dire di Basch e Balthier.

Siccome in genere quando dico “cosa dire?” poi dico, tipo, sedici post di 500k parole, cerchiamo di imbrigliare subito l’articolo in una parvenza di decenza e di farla breve. Non scuotete la testa alzando gli occhi al cielo, vacche

Questo comporta che non potrò adesso scagliare strali a grappolo contro quelli che “Eh Ma In FinAL FanTAsY XII i XSonagGI nOn Si FiLAno”. Le ripongo nell’apposita pochette dove tengo le pedate sull’osso sacro dedicate ai latori di questo tipo di osservazioni e resto senz’altro in argomento.

Also, non metto headcanon in questo post. Ne ho pochi su di loro, principalmente basati sul concetto per me autobiografico di Balthier che è feisty ma è in cerca di un daddy compassato perché orfano di autorità paterna + il denial perché, a parte che il denial ci sta sempre (letteralmente sempre, dai), ma poi c’ho tutta questa narrativa di Balthier seduttore in fuga che però si spezza il cuore da solo e di Basch che si ostina fino all’ultimo a considerare la cosa alla luce dei propri doveri.

Aspetta cazzo, alla fine ce li ho messi, quindi.

Andiamo avanti…

Innanzitutto io non dico che debbano scopà.

Anzi, a dirla tutta, scrivere Something Human mi ha fatto capire che il fatto che facciano sesso è la cosa che mi interessa di meno di tutto l’ambaradam. Poi le esigenze editoriali esistono, e così ho dovuto mettere le scene di sesso perché sennò l’Azzi, malgrado siamo amici da quindici anni, mi levava il saluto, e non posso dire di non essermene compiaciuta e deliziata anzichenò… ma quello che voglio dire è che il rapporto e le interazioni fra questi due mi rendono felice a prescindere dalla conclusione più ovvia per uno slow burn. Comunque, il giorno che scriverò uno slow burn che non finisca nella canonica scopata fra l’aggressivo e il liberatorio probabilmente non mi vedrete più, perché oh, io sei lettori ho, ma sono tutti e sei allupati e armati di lupara.

Potrei adesso andare in cerca di screenshot da dialoghi e GIF estrapolati dal gioco alla bisogna, ma chi sono io per avere una sega voglia alle ore 21:53 addirittura di documentare quello che dico? Andrò a caso – col vostro permesso, ma anche senza, come diceva il mio prof di inglese alla triennale.

Però vi faccio prima un esempio per farvi una premessa.

Avete presente quando Basch va in cerca di Balthier per scroccargli il transfert dopo essere magicamente ritornato in carne in poche ore, dopo la sua fuga da Nalbina?

Io non sono qui a dirvi che già lì ci vedo qualcosa (intendo dire nel materiale ufficiale stricto sensu, poi coi pairing goggles si possono vedere miracoli ovunque) ma il punto di questo genere di cose per me è avere in mano un’argilla che si lavora bene, e non un canon che mi dà ragione.

Anche perché, secondo me, nelle fan fiction la ragione te la dà la credibilità di qualsiasi cosa tu ti sia inventando, e la credibilità te la dà un complesso di skill tue come scrittore, fra le quali non figura aderire pedissequamente al verbo del canon.

Insomma questo esempio serviva per dirvi che in questo post tutto è completamente gratuito e arbitrario, thanks for coming to my TED talk.

Tornando a bomba.

Con OTP intendo che io, in quel punto, posso pensare che Balthier abbia lasciato in Basch un ricordo residuo dalla loro fuga e un principio minuscolo di piacere al pensiero del nuovo incontro, e questo non è suffragato da niente, ma oh, io voglio stare lì a non seguire nemmeno il dialogo perché c’ho da sognare che Balthier sta pensando remotamente a Basch incontrato in prigione mentre butta giù un bicchierino, e tant’è. E poi va bene, Basch, amore, ma se mi sbatti lì la frase “even caged birds need wings” io come faccio a non imbastire tutto un cucuzzaro di pulsioni represse nella gabbia dell’autocontrollo e dei giuramenti annaffiati con l’angst in cui Balthier diventa le tue ali? Dai oh, va bene tutto, ma so’ umana pure io.

Credo che avere una OTP sia avere una storia che ti fa mettere comodo e ti fa esprimere liberamente, come trovarsi per un drink con la tua gente preferita, quelli che non fanno una faccia stranita quando fai battute sul ciuffo di peli che il tuo cane ha sul pisello (lo stesso non si può dire del cameriere di quella sera, ma restiamo in argomento).

Perciò quando i due battibeccano sulla Strahl subito prima della fuga da Bhujerba, io come si suol dire godo come un topo nel formaggio.

C’è Basch genuinamente preoccupato per le sorti della principessa rampante che decide di allearsi con degli aviopirati, ma c’è anche che è lui il primo a prendere le difese di Balthier di fronte a Vossler; per essere un trentaseienne serio come un film sperimentale svedese, è stato veloce a vedere del buono in Balthier. È vero che ancora dai Garif Basch non è sicuro delle motivazioni di Balthier, ma mi piace pensare che abbia sempre saputo di non doverlo considerare un pericolo, e che lo rispettasse da subito, a differenza magari di Vossler che era condescending e incartapecorito come esige il codice cavalleresco di Dalmasca. D’altra parte poi Vossler scommette sul cavallo sbagliato, l’Impero, e Basch mi ha sempre ammazzata d’amore per la sua scommessa su un party di ragazzini col cuore al posto giusto ma zero carte in regola.

Devo forse aggiungere che la combinazione fra l’austerità signorile di Basch col sarcasmo sassy di Balthier mi fa volare a propulsione spaziale? Io sinceramente sono tentata di dare il merito a Balthier se ad Archades Basch fa addirittura una battuta, ma anche Balthier è cambiato, visto che non fugge più da suo padre. Anche qui non voglio dire che il canon suggerisca che sia stata l’influenza reciproca a fare il miracolo, ma sicuramente quando li scrivo mi piace scriverli così. Poi oh, se per qualcuno le interazioni fra i personaggi del XII sono inconsistenti perché non è capace di immaginarsi nemmeno quanto fa 2×2 se non viene esplicitamente dichiarato quattro volte dal protagonista, dal cattivo, dal narratore e dalla voce fuori campo del tutorial, quello non ci si può fare nulla, la Pimpa dovete leggere, la Pimpa

A proposito di gente che legge la Pimpa, o comunque che dovrebbe farlo: ma seriamente c’è chi non si è accorto di tutti gli sguardi che si scambiano Basch e Balthier nel corso del gioco? Boh bimbi-

Lasciamo stare di metterli insieme nelle fan fic, ma in nome di Cristo, io magari mi motivo con poco ma gli sguardi di commiserazione che si scambiano subito dopo ogni momento topico in cui qualcuno mette in pratica una pessima idea sono ciò che mi tira innanzi nei giorni bui in cui le bollette di tutte le mie utenze arrivano nella stessa consegna. A me questa dinamica degli unici due uomini assennati in un gruppo di ragazzini kamikaze mi uccide non si dice “a me mi” gne gne

Come dire, è un mix di: “ce li vedo tantissimo a scambiarsi considerazioni di ordine pratico e tattico o a parlare di rivolgimenti politici mentre Vaan è impegnato a cercare di insegnare a una Ashe segretamente non così disgustata a fare le scoregge con le ascelle” + “ce la vedo tantissimo questa cosa a degenerare nelle provocazioni di Balthier che diventano pesanti ma che non lo mettono nemmeno nei guai perché tanto Basch è tipo quei cani enormi buoni come il pane” –> questo è il punto dove devo generalmente farli scopare, prima che l’Azzi esca il ferro.

In effetti in parte mi sento felice quando gioco a FFXII ancora, ancora e ancora anche perché mi piace vederli lanciarsi occhiate d’intesa nelle retrovie; mi piace sentirli commentare qualcosa che è successo con quel senso di voler essere guardinghi ma di aver trovato l’intesa; mi piace che, se Balthier e Fran sono soulmates, Basch e Balthier in pochissimo tempo arrivano a formare un altro duo, come se si conoscessero da sempre.

Mi piace anche la fine, perché è triste da far schifo, ma è giusta: nelle fan fiction piace anche a me scrivere che, nella loro infinita indipendenza dall’amore, scelgono innanzitutto di ascoltare la propria chiamata e di seguire la vita dove ha deciso di portarli (i giuramenti di Basch, la libertà di Balthier), invece che indulgere nella vita di coppia. Credo che anche questo piaccia poco di FFXII ai suoi detrattori, eppure secondo me è uno dei suoi più grossi punti di forza: nessuno modifica la propria vita in nome dell’amore romantico, anzi, anche se ha cominciato a provare qualcosa per qualcuno non asseconda nemmeno il sentimento, perché prima vengo io, e le cose che devo fare io. SCST ma per me questo è il top della narrazione, non mi dovete tritare le palle che non ci sono le coppie in FFXII.

E poi, se posso immaginarmi le incursioni clandestine di un certo aviopirata nelle stanze del Giudice Gabranth, io sono felice a prescindere.